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Cani e cani

Stamattina tornando dalle nostre quotidiane passeggiate nei boschi io e Runa ci siamo imbattuti in questi due bei elementi che ho voluto immortalare e condividere con voi per farci su qualche riflessione.

Il cane nero che vedete nella foto lo conosco da un po' di tempo solo di vista, vive insieme ad altri 2 suoi “amichetti”. Tutti e 3 sono simil pastori, li ho sempre notati liberi nei dintorni di una casa indipendente di cui intravedete il vialetto di ingresso. Gli stessi 3 mi è capitato di incontrarli questo inverno in una delle nostre camminate notturne nel bosco, alle 5 di mattina girovagano allegramente al buio annusando nell'erba alta.

Penso spesso alla bella vita di cui possono giovare... e alla possibilità di “fare” i cani con la C maiuscola. Si è vero molto probabilmente non godranno del calore casalingo, non mangeranno cibo di qualità, non andranno dal veterinario e neanche dal toelettatore e forse chissà non riceveranno nemmeno tutte queste grandi coccole, ma vuoi mettere con la libertà? La LIBERTA'!

L'incontro di stamattina e la foto scattata mi hanno fatto riflettere su alcuni aspetti:

La territorialità molto marcata ma allo stesso tempo precisa solo sui confini della casa, se un intruso si avvicina tutti e tre corrono abbaiando per avvertirlo di non oltrepassare la linea immaginaria (solo per noi umani) della casa, se stai fuori dal confine non fanno altro che guardarti. Nessuno credo potrà mai raccontarci cosa accadrebbe se sconfinassimo La seconda, molto interessante a mio avviso è un rispetto dei ruoli e una struttura gerarchica interna molto ben definita. Come detto arrivano correndo e abbaiando ma successivamente uno se ne va via praticamente subito allontanandosi di molto e mettendosi in una posizione più rialzata molto vicina alla casa, un’altro rimane a guardare un po’ e se vede che la situazione è sotto controllo lascia il lavoro al “nero” posizionandosi tra lui e il primo cane, questo modus operandi si ripete sempre. La terza osservazione è che in questo gruppo, almeno da quel poco che ho potuto osservare, il minimo denominatore comune non è obbedienza, dominanza, sottomissione, coercizione, imposizione ma bensì COLLABORAZIONE, ognuno fa il suo per un obiettivo comune, in questo caso difendere il proprio territorio.

Questo equilibrio mi ha sempre affascinato, pensiamoci un po’... questi cani hanno mai fatto addestramenti specifici per guardia e difesa? Qualcuno è mai dovuto intervenire per mediare una interazione troppo “dura” magari rischiando di finire nei guai? Qualcuno gli ha mai insegnato il richiamo? Qualcuno li richiama? Come fanno ad essere ancora vivi nonostante nessuno gli abbia insegnato niente?

E i nostri cani? Lascio a voi la risposta e le riflessioni...

Tornando alla foto, mi stupisco sempre dell'incredibile capacità comunicativa che i cani riescono a mettere in atto per uscire da un "misunderstanding", come in questo caso, evitando in ogni modo lo scontro e situazioni spiacevoli e facendo capire molto chiaramente il messaggio all'altro interlocutore. In questa specifica situazione lo stress non deve essere da poco (basti osservare le differenti stazze tra i due animali) allo stesso tempo però c’è un appagamento di fondo, le posture, i ringhi, gli abbai fanno parte di una corredo genetico innato e ancestrale perfettamente adatto a eseguire al meglio un “compito” specifico... parliamo tra le altre cose di auto-realizzazione e identità. Infine con il minimo sforzo e ottimizzando le energie bisogna arrivare al risultato, ovvero non lasciarci le penne.

Questi cani sanno cosa fare e lo sanno fare molto bene, ma attenzione senza vivere solo ed esclusivamente per quello, ci sono anche altre tante belle cose durante la giornata, infine sanno qual’è il loro ruolo sociale all’interno del gruppo per una pacifica e funzionale convivenza. Il bello è che non hanno nessuno che gli dica continuamente cosa devono e NON devono fare. Capite bene che la nostra presunzione umana nel credere che il cane non sappia minimamente come comportarsi senza le nostre indicazioni decade miseramente restituendogli il giusto valore nell'olimpo della natura... che ha voluto anche affianco all'uomo e non sotto.

Nei miei percorsi di educazione cinofila uso un’intera lezione per spiegare la comunicazione del cane. A mio avviso è fondamentale che i proprietari sappiano nel modo più completo possibile come funziona in parte questo immenso "mondo" anche a rischio di fare solo un’ora di teoria è importante che le persone acquisiscano consapevolezza su chi è l'essere al loro fianco e su come cerchi di farsi capire ogni giorno. Un'altro aspetto a cui tengo molto è farci aiutare dal cane stesso a delineare il percorso, affidandoci a lui e percorrendolo insieme.

Per il resto che dire... W i cani!



 
 
 

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