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  • Immagine del redattoreGiuseppe Loiacono

Essere un cane a Genova

La mia città è una città anti-cane. In realtà tutte le città sono anti-cane. Immaginatevi una serie di strade vecchie che si arrampicano fin su strette strette e strade nuove che non si arrampicano da nessuna parte con marciapiedi millimetrici e la larghezza di un buco d’ago. Immaginatevi zone pianeggianti inesistenti, anzi si... i parcheggi(non tutti). Immaginatevi macchine in terza fila... sempre sulle medesime strade. Ecco immaginatevi un cane al guinzaglio che puntualmente si ritrova altri suoi simili addosso senza preavviso, sconosciuti che tirano pacche sulla groppa “bel cane eh”, slalom tra anziani signori in fila al bar e macchine che ti mettono sotto appena ti distrai. Puoi provare a lanciarti da un marciapiede all’altro per evitare un incontro spiacevole con un altro proprietario, ma il rischio di non riuscire a raccontarlo è alto. Non nego che a volte, (non sempre)fare l’educatore qui equivale a sottoscrivere un patto con la propria coscienza di “non belligeranza”. “Ok facciamo quel che si può “ ed è proprio così molte volte si cerca di fare il meglio da una situazione dove non puoi sfruttare l’ambiente cittadino. Pensate ad esempio ad un rottweiler che vive in #vicomonachette, andate a vederlo. D’altra parte le città, le nostre città, sono state progettate per gli esseri umani, per viverci bene, anche se questo ultimo tema non trova riscontro con la realtà, ma questa è un’altra storia. In ogni caso non sono state studiate per viverci con il proprio cane. 40 mila anni circa di convivenza e ci siamo dimenticati di loro quando le abbiamo progettare e costruite, strano no? Ah si le aree cane...

Essere un cane a Genova è cosa faticosa



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