Lucky, il mio, il nostro primo cane in famiglia. Ricordo molto bene il giorno in cui i miei genitori, con una scusa, andarono a prenderlo ahimè in un mercato rionale... all’arrivo di questo cosetto io e mia sorella non ci vedevamo più dalla gioia. Avevamo 12/13 anni e dopo un infinito tempo e infinite richieste pressanti ai nostri genitori (che non se la sentivano fino in fondo di prendere un cane) finalmente potevamo condividere la nostra vita con un fratellino peloso. Lucky ci ha cambiato la vita in meglio, questo è indubbio, e il primo pensiero dopo aver conseguito la qualifica di educatore cinofilo è andata a lui. Non nego di essermi anche sentito in colpa per gli errori (in buonafede) commessi nei suoi confronti, per non aver ricambiato quello sforzo comunicativo che per ben 16 anni, in ogni giorno della sua vita, ha messo in atto verso la propria famiglia. Lucky era un cane con parecchie problematiche sia fisiche che comportamentali, ma questo non ci ha mai bloccati dal portarcelo ovunque. Quando ormai anziano riusciva a fare ben poco, l’affetto e l’amore che i miei genitori riuscirono a donargli fino all’ultimo giorno di vita è stato un esempio, un atto d’amore straordinario. Questa vita per i nostri cani e troppo breve o forse è troppo lunga la nostra, vissuta al contrario di noi a 1000, senza remore e senza freni, una vita vera, semplice e libertaria.
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