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  • Immagine del redattoreGiuseppe Loiacono

Per quale motivo vuoi (hai voluto) adottare un cane?

Pongo questa domanda molte volte ai proprietari che si affidano alla mia consulenza per aiutarli con il loro cane, proprio come la fecero a me un po’ di tempo fa.

Le risposte, dopo qualche secondo di silenzio, riflessione e a volte smarrimento, sono le più disparate. Sicuramente tutte legittime e sincere.

Quando posero a me questa domanda sinceramente non sapevo bene rispondermi, avete presente quel pensiero sfuggente, quasi un ricordo che non esce fuori e non sapete esprimere?

Sapevo però cosa non mi avesse spinto ad adottare un cane. Di certo non era la voglia di avere qualcuno da poter controllare e “avere” per soddisfare e/o colmare le mancanze della mia vita, men che meno qualcuno da salvare da una fine certa(?)

La riposta la trovai dopo una semplice ma profonda riflessione : Ricordai chi ero realmente, chi ero stato e chi avrei voluto essere.

Questo fu il secondo passo della mia personale uscita da “Matrix, il primo fu inciampare nel libro che cambiò radicalmente la mia vita lavorativa, emotiva e sociale, le mie convinzioni e le mie motivazioni (se volete sapere qual è provate a indovinare)

Conservo la risposta nel profondo e non nego che ogni volta che posso vado a ricercarla per aiutarmi nella vita di tutti i giorni e per essere da guida alle persone che si affidano a me nel mio splendido e unico lavoro. “Tutto scorre, tutto cambia”.

Scrivo questo perché mi trovo troppo spesso di fronte a futuri clienti, meravigliose persone, che rischiano di rovinarsi la vita e rovinarla ad un cane, sia ben chiaro in buona fede.

In Italia per fortuna sta prendendo piede la buona abitudine di chiamare un educatore cinofilo non solo quando il proprio cane ha conclamati problemi, ma non appena si adotta un cucciolo o un cane adulto.

Questa è la scelta migliore, partire con il piede giusto guidati da un professionista cinofilo aiuta la famiglia a iniziare nel migliori dei modi l’avventura con il proprio cane e soprattutto a far vivere bene all’interno del nuovo nucleo familiare lo stesso animale.

Quindi il secondo passaggio dopo aver adottato è chiamare un professionista. Molto bene ma siamo sicuri che questi due passaggi siano il primo e il secondo step?

Secondo il mio modesto parere no.

Eh si... perché questi secondo me sono il secondo e il terzo step. E il primo allora qual è?

Ritorniamo alla domanda iniziale e pensiamola in un’altra ottica:

“Sono sicuro che adottare un cane e sopratutto quel cane specifico, sia la scelta giusta presa coscienza della mia vita attuale e delle mie abitudini?”

Il primo step di partenza nell’adozione da parte di una famiglia, a mio avviso, dovrebbe essere quello di chiamare un professionista cinofilo molto prima di aver scelto se e quale cane accogliere nella propria vita. Uno dei compiti del mio lavoro consiste anche e soprattutto in questo, ovvero consigliare la famiglia prima che il cane metta il muso in casa. Questo perché il proprietario (soprattuto se al primo cane) solitamente non è a totale conoscenza di quali dinamiche si possono sviluppare all’interno della famiglia adottando un cane, adottando una razza specifica oppure un meticcio. La consulenza preventiva ahimè avviene veramente di rado!

L’adozione di un cane, soprattutto cucciolo, ma anche adulto (cani da canile o cani abbandonati) sottintende una fortissima spinta emotiva da parte dell’adottante. Tutti noi alla vista di un cucciolo ci sciogliamo e la nostra parte emozionale prevale e prevarica su quella razionale. Il problema è che questa parte riesce a nascondere alla nostra mente tutte le conseguenze che una scelta errata e avventata potrà portare nella nostra vita, evidenziando solo gli aspetti positivi della scelta. Ecco dunque che un educatore cinofilo dovrebbe essere quella parte razionale che l’adottante inconsapevolmente ha trascurato. Un professionista chiamato dalla famiglia dovrà consigliare anzitutto se secondo lui ci sono le circostanze giuste per l’adozione, in secondo luogo eventualmente quale tipo di cane adottare, cucciolo o adulto? Non trascurando anche il dove prenderlo, canile? Allevamento? Cane del sud? E che tipo di cane, cane da caccia o guardiano? Terrier o molosso? Maltese o mix pastore?

Di seguito alcuni punti che possono far decidere ad una famiglia che un cane purtroppo “non è cosa”. Sono punti sicuramente che molte persone leggeranno e non condivideranno perché troppo rigidi. Molti affermeranno: “ma così nessuno può adottare un cane” la mia risposta è che ad oggi troppe persone adottano superficialmente pensando poco alle conseguenze di un gesto d’amore così forte e fatto in buonafede.

La scelta del cane è presa solo ed esclusivamente su base estetica.

I proprietari vogliono utilizzare metodi coercitivi per educare il loro cane o inserirlo nel nuovo contesto.

I proprietari non intendono spendere le corrette e giuste spese sanitarie, alimentari e di educazione per far stare al meglio il cane.

I proprietari non hanno la possibilità di conoscere di persona il cane prima dell’adozione.

I proprietari lavorano più di 8/9h al giorno tutti giorni.

I proprietari con bambini piccoli, non vogliono tutelare figli e cane in egual modo per una pacifica convivenza, prediligendo i primi a discapito del secondo.

I proprietari vogliono adottare un “cane in prova” per poi rispedirlo come un pacco al punto di partenza qualora ci fosse qualche problema.

Tutti i componenti della famiglia non sono d’accordo nell’adottare un cane.

Il cane dovrà stare solo in casa per più di 5/6h al giorno tutti i giorni.

Il cane non ha la possibilità di conoscere Il proprietario/i o eventuali altri cani in famiglia prima dell’adozione.

Il cane arriva con staffetta dal sud da associazioni poco trasparenti e oneste.

Il cane non avrà libero accesso a tutta la casa.

Il cane dormirà in giardino.

Il cane vivrà in giardino o in altro luogo lontano dal nucleo familiare.

Il cane non potrà uscire per più di una volta al giorno.

Il cane avrà a disposizione poco tempo nell’uscita.

Il cane non avrà mai la possibilità di trascorrere qualche ora in libertà (leggi e sicurezza permettendo).

Il cane non avrà modo di effettuare una corretta socializzazione con i suoi simili.

Il cucciolo di allevamento è stato strappato dalla mamma prima dei due mesi.

Il cucciolo di allevamento non è vissuto insieme alla mamma in casa ma bensì dentro una gabbia.

Molti di voi diranno: “ma a me non è successo nulla di tragico, il mio cane è perfetto, la nostra vita anche e lui è felicissimo”, sono sinceramente felice per voi e per il vostro cane, esiste la fortuna e anche una percentuale molto alta di pazienza da parte dei nostri amici ( come se no giustificare la coesistenza con noi? ) In ogni caso questi sono alcuni punti che secondo me dovrebbero far desistere un proprietario o famiglia dall’adottare un cane.

Sono escluse tutte quelle adozioni che prevedono di accogliere in famiglia un cane che vive la sua esistenza in un canile “lager”, in questo caso ogni situazione futura è meglio della attuale che sta (non) vivendo.

Con queste premesse secondo me non si riescono a soddisfare i bisogni etologici del cane che andrà per forza di cose in frustrazione e malessere fisico e psichico, ricordiamoci che la frustrazione non equivale sempre a distruzione o comportamenti distruttivi. Il disagio può essere espresso in svariati modi. Questi punti ( ce ne sono altri ) sono i primi che un educatore dovrebbe sottoporre all’attenzione dei clienti intenzionati a adottare un cane. Metterli di fronte alle difficoltà che comporta avere la responsabilità di un essere vivente e anche tutte le conseguenze che una mal gestione potrà portare. Ricordiamoci che a fare le spese molte volte è si il cane ma anche la famiglia, che vede trasformare un atto di amore, buonafede e gioia in un disastro per la propria vita e i propri cari.

In poche parole mettersi dalla loro prospettiva e immaginare la loro vita insieme a noi non solo la nostra insieme a loro.

Ovviamente educatori e istruttori cinofili esistono anche e soprattutto per aiutare famiglie che hanno problematiche già in corso con il proprio cane e si possono ottenere risultati incredibili riportando serenità e armonia nella relazione, ma questo non sempre è possibile per svariati motivi.

Il discorso è molto più ampio ho cercato solo di mettere il focus sulla presa di consapevolezza e coscienza che ci deve essere quando si adotta un cane, quando si adotta un’altra vita.



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